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L’ISTITUTO IDROGRAFICO DELLA MARINA NELLA STORIA E NELL’ATTUALITA’

Dott. Aldo Caterino

La Gazzetta Ufficiale n. 46 del 15 febbraio 1873 pubblicava il Regio Decreto n. 1205 del 26 dicembre 1872, con il quale veniva fondato, a Genova, l’Istituto Idrografico della Marina Militare (IIM) che, con la denominazione di Ufficio Idrografico della Regia Marina, raccoglieva l’eredità dell’Ufficio Centrale per il Servizio Scientifico della Marina, già funzionante a Livorno fin dalla sua costituzione, avvenuta con il Regio Decreto n. 2314 del 27 aprile 1865.

Nello stesso anno 1873, un ulteriore decreto stabiliva le prime norme di funzionamento del nuovo ente, sotto la direzione del capitano di fregata Giovanni Battista Magnaghi, deputato all’effettuazione dei rilievi geo-topo-idrografici per la redazione della cartografia nautica relativa ai mari nazionali, all’incisione delle matrici in rame, alla stampa delle carte e alla loro distribuzione alle navi sia militari che mercantili per garantire la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare. Inoltre, il nuovo ente doveva occuparsi della conservazione, riparazione, collaudo e taratura dei cronometri di bordo delle unità militari e della realizzazione di determinati strumenti nautici, geodetici, topografici, idrografici, meteorologici e oceanografici. Infine doveva pubblicare la documentazione di supporto alle carte nautiche per la condotta della navigazione.

I lavori procedettero speditamente ed entro il 1903 fu pubblicato l’intero portafoglio cartografico dei mari italiani, comprendente 229 fra carte e piani. Nel 1877 uscì la prima edizione delle Vedute e descrizioni dei fari e semafori sulle coste d’Italia, nel 1894 cominciò la pubblicazione del Portolano dei Mari d’Italia, completato nel 1911, mentre la pubblicazione del Portolano del Mediterraneo ebbe inizio nel 1914 e terminò nel 1943.

Nel 1899, intanto, con il RD 14 dicembre n. 499, l’Ufficio fu ribattezzato Istituto, assumendo la veste destinata a mantenersi, pur con i necessari adattamenti, fino ai giorni nostri. La nuova denominazione fu consigliata dal fatto che, in seguito alla creazione di un Osservatorio astronomico perfettamente attrezzato e di un Gabinetto magnetico per lo studio dei vari tipi di bussole, della loro installazione, delle compensazioni, dell’istruzione del personale operatore militare e dell’approfondimento dei vari problemi riferentisi a tale materia, l’Ufficio aveva ormai assunto un’importanza culturale superiore a quella di un mero Servizio Idrografico e analoga a quella del corrispondente Istituto affine avente sede a Firenze, l’Istituto Geografico Militare (IGM).

Nel 1899-1900, l’IIM fornì assistenza tecnica, carte, strumenti e documentazione alla spedizione polare del Duca degli Abruzzi, all’epoca ufficiale di Marina, imbarcata sulla nave Stella Polare, che raggiunse la più elevata latitudine mai toccata dall’uomo, tanto che il comandante della pattuglia artefice di tale straordinaria impresa, Umberto Cagni, anch’egli ufficiale di Marina, lasciò sul pack una targa di ringraziamento per l’opera svolta dall’IIM in favore della spedizione. Nel 1928, collaborò attivamente alla spedizione polare di Umberto Nobile con il dirigibile Italia, equipaggiando la nave appoggio Città di Milano, effettuando ricerche scientifiche mirate nelle acque delle isole Svalbard e partecipando alle operazioni di soccorso dei naufraghi della Tenda Rossa. Nel 1986-1987, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, coordinato dall’Ente Nazionale per le Energie Alternative (ENEA), all’IIM venne affidato il compito di determinare la topografia costiera e rilevare batimetricamente l’area di mare antistante la base italiana a Baia Terra Nova, nel Mare di Ross. Più recentemente, l’IIM, per conto della Marina Militare Italiana (MMI), ha organizzato e gestito le campagne di geofisica marina del programma High North (2017-2022), che hanno permesso la mappatura di una parte dei fondali artici in precedenza coperti dai ghiacci.

L’IIM è attualmente Organo Cartografico dello Stato, responsabile del servizio idrografico nazionale e della produzione di tutta la documentazione nautica ufficiale relativa ai mari italiani, un’area di competenza di oltre 556.000 chilometri quadrati, con uno sviluppo costiero superiore ai 7.800 chilometri, una regione di estremo interesse strategico, situata al centro del Mediterraneo e alla confluenza delle principali rotte marittime internazionali.

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